Pagina 1 di 2 Nubendi di nino romeo Piccolo Teatro della Città con Graziana Maniscalco, Angelo Tosto, regia, scene e luci Nino Romeo consulenza servizio caffetteria Gionatan Caruso e Valentina Lombardo produzione GRUPPO IARBA/GRIA TEATRO Un caffè d’epoca, la migliore pasticceria della città. Ciascuno dei quattro tipi umani (gli avventori Tilla e Tello; i camerieri Varo e Vira) che si affrontano e si confrontano in Nubendi è portatore di un proprio delirio; delirio etimologicamente inteso: andare oltre la lira, il solco dei latini: dunque, oltrepassare il consueto, la normalità. Il delirio di Tilla è il tempo; quello di Tello, lo spazio. Il comando è il delirio di Varo; il linguaggio il delirio di Vira.Delirio esistenziale, non patologico: quello che mi interessa esporre sulla scena: quello a cui consentire, urgentemente, rappresentazione. E, quando avventori e camerieri si scambieranno gli abiti assumendo ciascuno il ruolo dell’altro, sembrerà che i deliri si ricompongano, che trovino il punto comune di convergenza proposto dal servitore Varo che si erge ad ideologo e mentore di un nuovo sistema di potere: l’intercambiabilità dei ruoli. L’atto finale che il Giovane Uomo persegue ed in cui afferma di voler stare è frutto anch’esso di un delirio: la negazione del presente nonostante si aspiri al futuro. La stesura di Nubendi mi ha impegnato per anni (anni in cui, però, ho scritto altri testi teatrali): anche per questo mi è caro. E al mio delirio d’autore, che torna per anni sulle stesse pagine, ho voluto allineare il mio delirio di regista. E questi deliri ho voluto trasferirli sulla scena: con levità senza frivolezze; con congruenza senza l’assillo della coerenza; chiedendo agli attori naturalezza, senza naturalismi. Nino Romeo scheda - rassegna stampa - fotogallery |